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Leadership femminile: 3 (e più) ragioni per cui ancora non ci siamo.

2019-03-08 20:52

Luigina Sgarro

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Leadership femminile: 3 (e più) ragioni per cui ancora non ci siamo.

Che ancora non ci siamo ce lo dicono i numeri delle donne in posizioni di potere: i dati sono aggiornati ad agosto 2015. In politica:Solo il 22 per ce

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Che ancora non ci siamo ce lo dicono i numeri delle donne in posizioni di potere: i dati sono aggiornati ad agosto 2015. 


In politica:


Solo il 22 per cento di tutti i parlamentari dei governi nazionali era formato da donne, un lento aumento da 11,3 per cento dal 1995. 11 sono  capo dello Stato, 10 capo del governo.     

 

Il più alto numero di donne parlamentari di tutto il mondo è in Ruanda dove hanno vinto il 63,8 per cento dei seggi alla camera bassa.      

 

Nel mondo, ci sono 37 membri in cui le donne rappresentano meno del 10 per cento dei parlamentari in camere singole o basse, a partire da agosto 2015, tra cui 6 camere del tutto senza donne.  

 

Nelle aziende USA (dati riferiti a novembre 2015) le donne hanno 21, cioè il 4,2% delle posizioni di CEO nelle S&P 500 companies. 

 

La piramide in figura 1 illustra come, man mano che si sale nella scala gerarchica, la percentuale di donne scende.
 

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E in Europa? 

 

"Sebbene oggi il 60 % dei neolaureati siano donne, le donne sono in minoranza rispetto agli uomini nelle posizioni di Leadership, nel settore delle imprese nell’Unione europea. In media, solo il 17,8 % dei componenti del consiglio di amministrazione delle più grandi società quotate nell’UE è costituito da donne." Questo nonostante: "Diversi studi suggeriscono che le aziende con una maggiore rappresentanza delle donne ai livelli più alti producono una migliore resa organizzativa e finanziaria."  
 

Infine, un’indagine condotta nel 2013, riporta: Ci sono solo 4 paesi - Finlandia, Francia, Lituania, Svezia e Olanda, nei quali le donne costituiscono almeno un quarto dei board members.  


Qualcosa sta cambiando, purtroppo non qui: 


"Le percentuali più elevate di donne con ruoli di alto livello sono nelle nazioni del BRICS - Brasile, Russia , India, Cina e Sud Africa. In questi paesi le donne costituiscono il 30 per cento delle posizioni dirigenziali , che è superiore alla media globale ( 24 per cento)."
"La Russia ha la più alta percentuale di donne nel senior management a livello globale (43 per cento).

Lo stesso vale per i vicini Stati baltici -Estonia, Lettonia, Lituania, Georgia, Polonia, e Armenia- che vantano il 30 per cento o più. Tra il 2012 e il 2013 , la Cina ha raddoppiato il numero di ruoli dirigenziali occupati dalle donne dal 25 per cento al 51 per cento."  

 

L’articolo sottolinea come nessuno di questi paesi abbia adottato un sistema di "quote rosa". Ma prosegue:   
 "E allora perché le donne nei mercati emergenti diventano business leader più velocemente di quelli del mondo sviluppato? L’aumento degli investimenti in istruzione delle donne è un importante catalizzatore . Le donne si laureano dalle università e corsi di laurea a tassi più elevati rispetto agli uomini e sono meglio posizionate per le posizioni di senior management quando si aprono.

 

Per l’Europa dell’Est e Sud-Est asiatico , questa crescita può essere fatta risalire alla promozione della donna all’interno di regimi comunisti." In più, in Cina "L’urbanizzazione rapida unita a minori oneri familiari a causa della politica del figlio unico in Cina permette di avere più donne nel mondo del lavoro". 
Le donne, in generale, però, continuano a fare fatica a prendere ruoli di potere.

 

Secondo l’articolo: "Why women vanish as they move up the career ladder?" è per 3 ragioni sostanziali, che si possono riassumere con:  

 

Non vogliono: temono, ad esempio, di dover affrontare una serie di compromessi e sacrifici personali che non si sentono disposte a fare. E’ un prezzo troppo alto per il sacrificio che sentono di dove fare. 

 

Non credono di poter avere successo: per la stessa ragione, temono che non sia possibile raggiungere il livello di performance necessario e, allo stesso tempo, mantenere l’equilibrio tra vita familiare e vita personale che desiderano raggiungere.  

 

Non credono di poterci veramente arrivare: non hanno punti di riferimento, difficilmente troveranno un uomo che si riveda in loro e gli faccia da mentore, inoltre le aziende temono di investire in una donna che potrebbe lasciare tutto per amore o per un figlio, o che possa non essere disponibile a spostarsi, se necessario, dall’altra parte del mondo. Infine, il modello di leadership tradizionale, è ancora molto legato a stereotipi di genere che penalizzano le donne.   


In un articolo di Forbes sulla percezione dell’efficacia della Leadership femminile e maschile emerge come gli uomini siano percepiti come leader più efficaci in contesti più tradizionalmente "maschili" (militare, automotive, ecc.) e le donne in quelli più tradizionalmente femminili (istruzione, servizi, moda, ecc.) e nel "business". Sulla base della mia esperienza, è proprio il cambiamento di aspettative rispetto alla leadership, e l’importanza sempre maggiore che assumeranno i contesti "femminili" rispetto a quelli maschili renderanno le donne al potere man mano più necessarie.

 

Nel frattempo, se vogliamo contribuire a cambiare le cose, dobbiamo iniziare a volerlo di più, crederci di più, chiedere il nostro spazio.  


Vi lascio con due citazioni una della femminista, e primo sindaco donna di Ottawa, Charlotte Whinton:  "Le donne devono fare qualunque cosa due volte meglio degli uomini, per essere giudicate brave la metà. Per fortuna non è difficile."   


E una su  Ginger Rogers: "Sulla scena faceva tutto quello che faceva Fred Astaire, e per di più all’indietro e sui tacchi alti."   


Senza tacchi e in avanti, dove mai potremo arrivare?    



Fonti:

Inter-Parliamentary Union, "Women in national parliaments, as at 1 August 2015"

Catalyst. Women CEOs of the S&P 500. New York: Catalyst, November 18, 2015.
European Commission, Database on women and men in decision-making 
The Surprising Countries With More Women in Corporate Leadership Than the U.S.-Or Even Scandinavia

Representation of women and men on the boards of large listed companies in the EU, October 2013 

 


 http://www.businessinsider.com/women-and-career-advancement-leadership-2014-1?IR=T http://www.forbes.com/sites/sebastianbailey/2014/07/23/who-makes-a-better-leader-a-man-or-a-woman/#63a2e6a79676