Una volta, una persona, in occasione di un pranzo durante le feste, mi ha regalato, pensando di farmi cosa gradita, un romanzo, “La lega antiNatale”.
Il romanzo, in sé, è dimenticabilissimo, e credo che debba la mediocre fortuna che ha avuto al titolo. In molti avranno pensato di rendersi originali e simpatici regalando un libro che è una sorta di messaggio in codice: “Ecco a te, lo so che anche tu, come me, e come ogni altra persona intelligente, odi il Natale.”
Sta di fatto che io il Natale, in sé, non lo odio affatto, amo soprattutto il suo significato legato ai cicli della natura, le luci che si accendono per illuminare le interminabili notti, le feste quando il sole, dopo la notte oscura del solstizio, torna a crescere.
Ma so bene che, in molti odiano il Natale, da un rapido sondaggio tra i conoscenti, si odia:
- La constatazione della solitudine
- L’obbligo di stare assieme agli altri
- Il confronto con i Natali passati (caro, vecchio Scrooge!)
- Il traffico cittadino
- I regali
- Le file nei negozi
- Il cibo in quantità industriale
- Michael Bublé
- L’obbligo di divertirsi
- I film di Natale
- Le canzoni di Natale
E l’elenco potrebbe allungarsi.
D’altro canto, le stesse cose valgono anche per amare il Natale:
- Godersi la solitudine
- La possibilità di stare assieme agli altri che vediamo poco, per il resto dell’anno
- Il ricordo dei Natali passati
- La città che si illumina a festa
- I regali sotto l’albero
- I dolci di Natale
- Michael Bublé
- La possibilità di divertirsi
- I film di Natale
- Le canzoni di Natale
Come sopravvivere, allora, alle Feste? Qualche suggerimento al volo.
1. Capire qual è il senso profondo nelle Feste per noi: la famiglia? Un momento di pausa per pensare a noi stessi? L’occasione per dire a qualcuno che è speciale?
2. Comprendere che nessuno è mai morto per aver detto una bugia “bianca”. Il COVID, tra l’altro, offre ottimi pretesti per sottrarsi a inviti non graditi…
3. Se Michael Bublé non piace, armatevi di auricolare e ascoltate quello che vi pare (fa anche rima!)
4. Idem per i film, con Smartphone potete isolarvi a vedere Squid Game. Sarà tanto catartico!
5. Se i regali vi irritano ma sentite di “doverli” fare, versate una somma come donazione a un’associazione e dite ad amici e conoscenti che quello è il vostro regalo
6. Se il panettone non vi piace dite che siete celiaci, intolleranti al lattosio o inventate di sana pianta un problema che non esiste, a quanto posso giudicare dall’andamento generale, è difficile che qualcuno vada a controllare
7. Infine, l’ultima e, forse, più preziosa regola, ricordate che le feste che rimpiangete sono quelle che, all’epoca, avreste sfuggito volentieri.
Buone Feste a chi crede e a chi non crede, a chi lo ama e a chi lo odia.
Buone Feste perché “nessun uomo è un fallito se ha degli amici”.